Informativa e consenso per l'uso dei cookie

Accetto Il nostro sito salva piccoli pezzi di informazioni (cookie) sul dispositivo, al fine di fornire contenuti migliori e per scopi statistici. È possibile disattivare l'utilizzo di cookies modificando le impostazioni del tuo browser. Continuando la navigazione si acconsente all'utilizzo dei cookie.

Nella cavità sono state scoperte testimonianze del culto e dell’attenzione “religiosa” verso i morti. Le importanti testimonianze funerarie, rinvenute nei livelli relativi all’età gravettiana evoluta, consistono in due sepolture ricoperte di ocra e provviste di corredo e acconciatura.

La prima è relativa ad un fanciullo di circa 13 anni. Avevano ricoperto il suo corpo, adagiato in posizione supina, di ocra rossa, pigmento inorganico il cui colore richiama la linfa vitale del sangue. Una pietra poggiava sulle tibie e i piedi e la testa erano sostenuti da pietre. Il defunto era accompagnato da numerosi oggetti ornamentali: il capo si presentava adorno di un’acconciatura, o copricapo, formata da una trentina di denti canini atrofici di cervo forati alla radice, al collo recava una collana con due cipree come pendenti, e infine esibiva altri monili composti da canini di cervo forati in qualità di bracciale e cavigliera. Lo affiancava, inoltre, un ricco corredo composto da svariati strumenti in selce di ottima fattura.

Di poco più recente la seconda sepoltura, relativa questa volta ad un soggetto femminile. La giovane donna di circa 18-20 anni, deposta in posizione supina all’interno di una fossa ellittica con le mani raccolte all’altezza del pube, aveva il corpo cosparso di ocra, particolarmente concentrata sul capo, sul bacino e sui piedi. In regime di assoluta parità di trattamento col maschio, recava un corredo di svariati utensili in selce di uso quotidiano. I suoi ornamenti personali includevano una sorta di diadema costituito da almeno sette canini atrofici di cervo forati alle radici e un probabile pendente da collo costituito da una conchiglia.

Resti parziali di una terza sepoltura umana appartengono al deposito stratigrafico dell’Epigravettiano finale. Nella grotta si annoverano anche altri resti umani singoli. Tutti i fossili rinvenuti a Paglicci sono attribuibili al tipo di Cro-Magnon, largamente diffuso in Europa nel corso del Paleolitico superiore.